Pensiero per Pasolini
Sono nato quarant’anni fa nel novembre del
1975,
lo stesso mese dello stesso anno di quando, giorni
prima, morì un intellettuale,
un intellettuale “italiano”, un “grande” intellettuale italiano,
un grande intellettuale italiano “poeta”,
un grande intellettuale italiano poeta “di
sinistra”.
Ero troppo piccolo per capire, oggi sono
abbastanza grande
per comprendere quel folle gesto di
quell’atroce assassinio.
L’Italia di oggi, dalle mille contraddizioni, dell’EXPO
e del PIL in ripresa,
la stessa Italia di ieri, della corruzione e
delle stragi impunite,
che voltò le spalle a un grande poeta, un
grande intellettuale italiano, poeta "di sinistra",
adesso lo celebra, lo osanna in tutte le forme
e maniere:
tv, film, talk show, articoli di giornali.
Io non ci sto, non ci sto con questa Italia di
ieri e di oggi,
sono italiano e sono “pasoliniano”, e voglio
essere “pasoliniano”
non solo in questo mese di novembre dell’anno
2015, ma sempre.
Voglio ricordare questo grande intellettuale italiano,
poeta "di sinistra",
con una sua celebre frase:
“Un
autore, quando è disinteressato e appassionato, è sempre
una
contradizione vivente” (P.P. Pasolini)
CIAO, S. B.